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Il corretto sviluppo della dentizione è fondamentale per la salute orale dei soggetti in età pediatrica, poichè contribuisce ad una occlusione stabile, funzionale ed esteticamente armonica. L’identificazione e la valutazione, in termini di frequenza, durata ed intensità delle cause che determinano malocclusione (cattiva occlusione) dovrebbero essere effettuate il prima possibile.

La diagnosi precoce ed il relativo trattamento di una malocclusione conducono a benefici a breve e a lungo termine. L’ortodonzia, o ortognatodonzia, si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malocclusioni che possono manifestarsi come anomalia di posizione e di sviluppo di denti, mandibola e mascellare superiore.

CLASSIFICAZIONE DEI RAPPORTI SCHELETRICI

  • CLASSE I: Corretto rapporto tra mascellare superiore e mandibola.
  • CLASSE II: Il mascellare superiore si trova collocato troppo in avanti o la mandibola troppo indietro o entrambe le condizioni associate.
  • CLASSE III: La mandibola è posizionata troppo in avanti o il mascellare superiore troppo indietro o entrambe le condizioni associate.

DEFINIZIONE DI ALCUNE MALOCCLUSIONI

  • MORSO APERTO: In occlusione, i denti posteriori sono a contatto, mentre gli anteriori rimangono distanziati.
  • MORSO PROFONDO In occlusione, gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori.
  • MORSO CROCIATO In occlusione, alcuni denti superiori chiudono all’interno dei rispettivi denti inferiori con possibile deviazione della mandibola ed asimmetria facciale. Può essere mono o bilaterale.
  • AFFOLLAMENTO I denti sono sovrapposti, in genere perché l’osso di supporto è piccolo o i denti sono larghi. In questi casi è frequente che alcuni denti non trovino lo spazio necessario per erompere in arcata (denti inclusi).

Cosa si può fare quindi per prevenire e riconoscere precocemente una malocclusione?

Incentivare l’allattamento al seno, al fine di favorire un corretto sviluppo dei mascellari. L’allattamento artificiale può favorire le malocclusioni, se associato a suzione non nutritiva o patologie otorinolaringoiatriche. Adottare misure atte a disincentivare la suzione non nutritiva dopo i 2 anni, per interromperla entro l’anno successivo. La suzione non nutritiva è rappresentata dal succhiamento del pollice – o di altre dita – del succhietto, del labbro e della lingua. E’ estremamente diffusa nell’infanzia, tanto da ritenersi normale. Se si prolunga oltre i 3 anni può causare malocclusioni, quali morso aperto anteriore, morso incrociato posteriore e seconda classe molare. Per indurre la cessazione del vizio è inizialmente suggeribile la terapia cognitivo comportamentale: consigliare al genitore di non rimproverare il bambino mentre succhia, piuttosto lodarlo quando non lo fa. Le modalità di trattamento possono comprendere assistenza psicologica per i bambini ed i genitori, terapia miofunzionale o terapia con dispositivi ortodontici. Sospendere entro i 3 anni le attività viziate di suzione.

I bambini con respirazione prevalentemente orale e mascellare superiore contratto traggono beneficio da espansione ortopedica del mascellare. I soggetti respiratori orali mostrano seconda classe scheletrica, contrazione dei diametri trasversi del mascellare superiore (palato ogivale), retroinclinazione degli incisivi mascellari e mandibolari, aumento dell’altezza facciale anteriore e angoli mandibolari più ampi. Causa di tale correlazione è la postura bassa della lingua e l’ipotonia dei muscoli facciali conseguente alla respirazione orale. I soggetti con apnee notturne ed i cosiddetti respiratori orali nutrono beneficio dall’espansione ortopedica del mascellare, anche in assenza di altra alterazione funzionale o anatomica. Se quest’ultima è, però, presente, va trattata. L’espansione della sutura palatina, infatti, in assenza di ipertrofia adeno-tonsillare o altra patologia limitante la respirazione nasale, è in grado di ripristinare il normale flusso aereo nasale. Cercare di facilitare la respirazione nasale.

Monitorare i pazienti con postura bassa ed anteriore della lingua, al fine di prevenire il morso aperto dento-alveolare ed eccessiva crescita mandibolare. Una posizione bassa ed anteriore della lingua determina morso aperto anteriore, altera in eccesso la crescita mandibolare, provoca difficoltà nel linguaggio e un’alterata protrusione degli incisivi mascellari. Nella prima fase di dentizione mista, i soggetti con morso aperto utilizzano una larga area della lingua per ottenere una deglutizione efficace, al contrario dei soggetti con deglutizione fisiologica che mostrano un impegno linguale puntiforme sul palato. Nei soggetti con morso aperto sia il dorso, sia la punta della lingua risultano posizionati anteriormente e inferiormente nello stadio di riposo e durante la fase di formazione di pressione negativa della deglutizione. La durata del contatto linguapalato durante la deglutizione varia nei soggetti ed è correlata alla morfologia occlusale e facciale. Bisogna, pertanto, incentivare interventi atti a facilitare la deglutizione fisiologica.

Rivolgersi al proprio dentista di fiducia precocemente permetterà un intervento tempestivo nella correzione di una eventuale malocclusione che se non trattata potrà incidere in futuro nella vita adulta.