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Le principali cause che portano alla perdita di denti in età adulta sono la carie, la malattia parodontale, le pregresse terapie odontoiatriche. Elementi rilevanti sono anche la presenza di cattive condizioni di salute generale e/o la contemporanea presenza di patologie sistemiche a ripercussione sul cavo orale e abitudini nocive, quali il tabagismo oltre ad aspetti esterni quali le condizioni socio-economiche. La malattia parodontale è ritenuta responsabile di circa il 35% delle perdite dentali, mentre la carie di più del 50%.

Malattia parodontale: la prevalenza aumenta significativamente oltre la terza-quarta decade di età, divenendo causa significativa di perdita degli elementi dentari nel soggetto adulto. L’insorgenza di malattia parodontale è legata alla qualità e quantità della placca batterica, a fattori genetici che regolano la risposta immunitaria, a fattori ambientali di cui il fumo è il principale, alla presenza di alcune malattie sistemiche nonché di terapie farmacologiche.

Pregresse terapie odontoiatriche: gli elementi dentari restaurati presentano una probabilità maggiore di quelli sani di subire ulteriori restauri successivi sempre più estesi. Ricostruzioni conservative o protesiche incongrue o parzialmente congrue espongono al rischio di carie secondarie e di carie radicolari. Ugualmente riabilitazioni di denti non rispettanti l’anatomia parodontale espongono al rischio di insorgenza di malattia parodontale. I restauri protesici, per la loro intrinseca natura, necessitano di un avvicendamento nel tempo con possibile pregiudizio dei denti di sostegno.

Condizioni di salute generali e abitudini di vita: lo scadimento delle condizioni di salute generale, nonché la presenza di specifiche malattie sistemiche sono associate al rischio di edentulismo nel soggetto adulto. Malattie correlate alla perdita di denti sono il diabete insulino-dipendente, le patologie che deprimono il sistema immunitario (HIV, neoplasie, neutropenie, LAD), collagenopatie, deficit psichici.

Trattamenti terapeutici e farmacologici che possono favorire la perdita di denti sono l’irradiazione cervico-facciale, i farmaci xerostomizzanti, i corticosteroidi, gli immunosoppressori, e altri ancora. Tra le abitudini di vita, oltre all’uso di droghe, il fumo è senz’altro il fattore maggiormente correlato al rischio di edentulia. La prevalenza di edentulismo nei fumatori rispetto ai non fumatori è circa il doppio.

Nei soggetti adulti a rischio elevato di carie sono consigliati sciacqui quotidiani con collutorio fluorato e prodotti a base di clorexidina.

L’assunzione di cibi contenenti mono o disaccaridi fuori dai pasti è sconsigliata se non in un regime di igiene orale controllata. L’abitudine al fumo di sigaretta va altamente scoraggiato. Una dieta ricca di mono e disaccardi è strettamente legata allo sviluppo di lesione cariose per abbassamento del PH del cavo orale e demineralizzazione dei tessuti duri dentali. La frequenza di assunzione di questi carboidrati non deve superare i quattro apporti quotidiani.

La sospensione del vizio del fumo deve essere di circa due decadi per riportare il rischio di edentulia a livelli sovrapponibili a quelli dei soggetti non-fumatori.

Visite specialistiche di controllo sono consigliate annualmente nei soggetti adulti non a rischio e con cadenza da trimestrale a semestrale nei soggetti a rischio di carie e malattia parodontale e nei portatori di protesi estese.

I soggetti anziani istituzionalizzati necessitano di sedute e insegnamenti di igiene orale. Dati epidemiologici italiani ed europei evidenziano una maggior prevalenza di edentulismo negli anziani istituzionalizzati rispetto a quelli che vivono nelle proprie dimore. Considerando che gli anziani hanno minor manualità nel lavarsi i denti, risulta fortemente consigliato l’uso degli spazzolini elettrici, la cui efficacia nel ridurre la placca e la gengivite, è stata scientificamente dimostrata. La protesizzazione del cavo orale edentulo migliora la qualità di vita del soggetto privo di denti.

E’ da tempo assodato che lo stato di edentulismo riduce la qualità della vita, l’immagine di sé stessi e la performance del cavo orale per quanto la capacità masticatoria non sia solo in funzione del numero dei denti presenti.

Malgrado nessun tipo di protesizzazione sia in grado di assicurare la stessa funzionalità della dentatura naturale, la qualità di vita del soggetto protesizzato è migliore di quello edentulo. Negli individui portatori di protesi mobile o dispositivi mobili di altro genere (es. byte) è fortemente consigliata l’igiene quotidiana degli stessi e l’utilizzo di preparati disinfettanti con agenti di pulizia quali ad es. NitrAdine. Molti dispositivi medici per uso orale sono fabbricati con materiale poroso polimerico. Una volta messi in bocca, i micro-organismi vi aderiscono tenacemente, determinando la formazione di un biofilm sulla superficie e nei pori. Tale situazione comporta il rischio di infezioni sia per i pazienti sani e a maggior ragione per i pazienti immunocompromessi.

Prendersi cura dei propri denti eviterà di perderli precocemente, basta solo mantenere una corretta igiene orale e uno stile di vita sano per avere un sorriso naturale anche in età avanzata.